LA BIENNALE DI VENEZIA - IL PALAZZO ENCICLOPEDICO
[a cura di Giovanni Bai, Carolina Gozzini, Luciana Guidotti, Nicoletta Meroni, Mario Tedeschi}
Leoni d’oro della 55. Esposizione Internazionale d’Arte:
Venezia, 1 giugno 2013 - La Giuria della 55. Esposizione
Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia presieduta da Jessica Morgan
(Gran Bretagna) e composta da Sofía Hernández Chong Cuy (Messico), Francesco
Manacorda (Italia), Bisi Silva (Nigeria) e Ali Subotnick (Stati Uniti), ha
deciso di attribuire nel modo seguente i premi ufficiali:
Leone d’oro per la migliore Partecipazione nazionale
all’Angola.Luanda, Encyclopedic City -
Edson Chagas per la capacità dei curatori e dell’artista che insieme riflettono
sull’inconciliabilità e complessità
della nozione di sito.
Leone d’oro per il miglior artista della mostra Il Palazzo
Enciclopedico a Tino Sehgal
(Gran Bretagna, 1979; Padiglione Centrale, Giardini) per l’eccellenza e la portata innovativa del suo
lavoro che apre i confini delle discipline artistiche.
Leone d’argento per un promettente giovane artista della
mostra Il Palazzo Enciclopedico a
Camille Henrot (Francia, 1978; Corderie, Arsenale) per aver contribuito con un
nuovo lavoro capace di catturare in maniera dinamica e affascinante il nostro
tempo.
La Giuria ha inoltre deciso di assegnare quattro menzioni
speciali.Menzioni speciali per gli artisti della mostra Il Palazzo Enciclopedico:Sharon Hayes (USA, 1970; Corderie, Arsenale), per la
spinta a ripensare l’importanza dell’alterità e la complessità delle
negoziazioni tra la sfera personale e quella pubblica, Roberto Cuoghi (Italia, 1963; Corderie,
Arsenale) per
l’importante e convincente contributo alla Mostra Internazionale.
Menzioni speciali per le Partecipazioni nazionali:Cipro e Lituania: una menzione speciale è attribuita ai Padiglioni congiunti di Lituania e Cipro per l’originalità del formato curatoriale che vede insieme due paesi in una singola esperienza; Giappone, per l’acuta riflessione sui temi della collaborazione e del fallimento.
Menzioni speciali per le Partecipazioni nazionali:Cipro e Lituania: una menzione speciale è attribuita ai Padiglioni congiunti di Lituania e Cipro per l’originalità del formato curatoriale che vede insieme due paesi in una singola esperienza; Giappone, per l’acuta riflessione sui temi della collaborazione e del fallimento.
Sono inoltre consegnati i Leoni d’oro alla carriera a Maria Lassnig
(nata nel 1919 a Kappel am Krappfeld, Austria) e Marisa Merz (nata nel 1926 a
Torino, Italia). [CG+LG]
È nata nel 1895
di Nicoletta Meroni - Fotografie di Mario Tedeschi.
È nata nel 1895, ma per lei un anno vale due e poi ne ha
saltati alcuni.
Insomma è la 55°. Dopo i cinquanta anche per noi gli anni
corrono a due a due…
Si tratta di una buona, davvero buona, edizione della
Biennale e non soltanto
perché gli artisti storici e storicizzati sono più di quelli
contemporanei e viventi.
Apre il Padiglione Centrale Jung con il suo Libro rosso e il mondo interiore.
L’occhio sensibile è continuamente colpito e stimolato
dall’immaginazione,
Marisa Merz con le sue donne, i russi Nikolay Bakharev con i
ritratti
quadrati di gruppo in bianco e nero che ti inchiodano, e
Evgenij Kozlov con i suoi
disegni erotici fatti tra i dodici e i diciotto anni …
Marisa Merz |
Nikolay Bakharev |
Il gioco, con le sue connessioni inconsce, è presente in
molte delle opere in
mostra, i nessi e i rimandi alla quotidianità, alla
“semplicità” delle cose della vita.
L’artista-bambino lancia stimoli all’immaginazione del
fruitore-bambino.
Oltre la volontà di racchiudere il sapere dell’umanità nel Palazzo Enciclopedico
ci è parso di leggere l’intenzione di sottolineare quanto
ognuno di noi, anche
adulto, sia portato
alla raccolta, alla collezione, all’archivio di oggetti, ordinari o
strani, che hanno legami con la fantasia, la passione e
l’immaginario di ogni
collezionista o archivista che così continua a giocare.
Abbiamo osservato con occhio attento la sezione curata da
Sindy Sherman, la
scelta delle opere, “la sua collezione”, è un’opera
particolarmente shermaniana,
l’opera nell’opera, una catalogazione di “se’” (leggi “se
stessi”) basata sul
buonumore, la raccolta dei loro teatrini di creta diventa
una visione
Tra i padiglioni nazionali l’idea scambio tra Francia e
Germania già ripaga,
nonostante tutto, Ai Wei Wei ci piace sempre. Anche alle
Zattere i tondini di
ferro valgono una sosta, come del resto Marc Quinn alla
Fondazione Cini.
Il Giappone presenta il suo disastro. All’ingresso del padiglione noi possiamo
Ai Wei Wei |
Il Giappone presenta il suo disastro. All’ingresso del padiglione noi possiamo
immaginare “fisicamente” la distanza che ci separa dal
reattore nucleare di
Fukushima, novemila e rotti chilometri, misurabili.
All’interno gli oggetti, questa
volta del quotidiano nell’emergenza, le torce, ecc. e i
ragazzi dello staff che
lavorano alle scrivanie creano continuità e connessioni con
le immagini dei video
alle pareti che mostrano persone che si preparano al disastro.
Il padiglione degli Stati Uniti quello di Sarah Sze, rasserenante, è il gioco di
Nippon |
Il padiglione degli Stati Uniti quello di Sarah Sze, rasserenante, è il gioco di
raccogliere, mettere insieme, costruire per creare, ancora
una volta una serie
Fuori Biennale il lavoro dei polacchi in Campo San Polo,
Pavilion 0, collocato in
una bella e vissuta casa privata presenta lavori di artisti
di varie nazionalità, non
particolarmente originale, ma magico il lavoro di Ryota
Kuwakubo, un trenino-
led compie viaggi notturni e trasforma oggetti quotidiani in
scorci di metropoli,
LUANDA. ENCYCLOPEDIC CITY
Il Leone d’Oro per la miglior partecipazione
nazionale è stato assegnato all’Angola, alla sua prima partecipazione alla Biennale
d’Arte di Venezia. Luanda,
Encyclopedic City è una installazione fotografica di Edson
Chagas - focalizzata sulla catalogazione sistematica di oggetti abbandonati e riposizionati all'interno del loro contesto urbano per
creare nuove relazioni tra questi,
la loro forma e la città - aperta
all’interazione con il pubblico invitato a creare la propria enciclopedia
urbana nel
confronto con la collezione d’arte antica raccolta nella Galleria di Palazzo Cini
a Dorsoduro.
«Luanda, la capitale dell’Angola, è lo
scenario privilegiato della ricerca di Edson Chagas, il
cui obiettivo ne focalizza la complessità urbana. Una complessità data dalla presenza di spazi
imprevedibili e dalla co-esistenza
di piani e programmi inconciliabili:
città e campagna, infrastrutture e
abitazioni, discariche e spazi pubblici ivi convivono senza soluzione di continuità. Luanda
è una città enciclopedica.
Centrale
per Edson Chagas è la riflessione su
come le immagini possono dar forma ai modi in cui
la città è esperita e vissuta dai suoi abitanti». [GB+CG]
Edoardo Chagas |
APPUNTI VENEZIANI
TXT + PH: GIOVANNI BAI
RUDOLF STINGEL A PALAZZO GRASSI
I VIDEO DI MUSEO TEO
Ragnar Kyartansson @ Arsenale
Inaugurazione del Padiglione Serbia @ Giardini
I CONTRIBUTI DEGLI ALTRI
Doppiozero: Palazzo Enciclopedico di Martina Angelotti
Doppiozero: Lo spazio metamorfico della città di Luanda di Katia Anguelova, Claudia D'Alonzo
Undo.net: Padiglioni polifonici alla Biennale di Barbara Fässler
Undo.net: Al ritorno da Venezia. Riflessioni e connessioni di Marcella Anglani
Alfabeta2: Il Palazzo Enciclopedico visto dalla luna di Carlo Antonio Borghi
Pr/Undercover: Tagliarsi i capelli su un albero, a Venezia con Sislej Xhafa. di Diana Marrone