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MTNZ # 15.10.4 DUBUFFET

DUBUFFET E L’ART BRUT. L’arte degli outsider

DUBUFFET E L’ART BRUT. Gli Outsider italiani


Fino al 16 febbraio 2025 il MUDEC presenta la mostra DUBUFFET E L’ART BRUT. L’arte degli outsider a cura di Sarah Lombardi e Anic Zanzi, con il supporto di Baptiste Brun per la sezione Jean Dubuffet, in collaborazione con la Collection de l’Art Brut di Losanna. 

Fino al 28 febbraio la Galleria MARONCELLI 12 presenta la mostra DUBUFFET E L’ART BRUT. Gli Outsider italiani

Nella mostra del MUDEC la sezione dedicata a Dubuffet presenta una panoramica del suo lavoro di artista, insieme a un corpus di materiale documentario: libri, cataloghi, lettere, manifesti e fotografie volto a introdurre il visitatore alle opere degli autori di Art Brut e le loro opere, che egli non smise mai di collezionare. Non ci si aspetti dunque una mostra di e su Dubuffet, come quella al MUCEM di Marsiglia nel 2019 [di cui rendiamo conto in MTNZ #12.12]

Una mostra di non grandi dimensioni ma con una quantità di esempi più che sufficienti per far comprendere la portata dirompente di questi artisti autodidatti ma non per questo da considerare dilettanti, che creavano senza preoccuparsi né del giudizio del pubblico né dello sguardo altrui. Per molti l’impegno nella produzione artistica investiva l’intera loro esistenza portandoli a concepire universi, spesso enigmatici, non destinati ad altri che a loro stessi. La storia personale e il rapporto con la società hanno profondamente influito e caratterizzato la produzione artistica di questi autori, molti internati in un ospedale psichiatrico o comunque con percorsi esistenziali patologici.

 

L’esposizione presenta in un primo spazio un corpus di opere e di documenti che collocano in una prospettiva storica l’invenzione del concetto di Art Brut, relativamente al lavoro di Jean Dubuffet quale artista, scrittore e collezionista. A seguire una selezione di opere provenienti dalle sue esplorazioni attesta l’ampiezza e la qualità delle sue ricerche in questo campo e quindi creazioni artistiche provenienti dai cinque continenti legate alle tematiche del corpo e delle credenze, entrambe ricorrenti nell’Art Brut e che entrano dunque in risonanza con le collezioni del Museo.


Troviamo composizioni delle figure più importanti e storiche dell’Art Brut Aloïse Corbaz, Adolf Wölfli, Carlo Zinelli, Emile Ratier, Laure Pigeon Marie Bouttier, Madge Gill, Giovanni Battista Podestà, Antonio dalla Valle e, tra chi ha affrontato le tematiche del corpo Guo Fengyi, Giovanni Bosco, Giovanni Galli, Noviadi Angkasapura e Sylvain Fusco che ben rappresentano complessivamente “la potenza estetica di lavori concepiti ai margini del mondo dell’arte da creatrici e creatori autodidatti che dimostrano fantasia, ingegnosità, talento e capacità che hanno acquisito da sé”.






[Due opere di Antonio Dalla Valle]

 [Giovanni Bai, Ritratto di Antonio Dalla Valle]

                                           [Angela Fidilio /La Tinaia, Senza titolo, 1992]

DUBUFFET E GLI OUTSIDER ITALIANI

In occasione della mostra al Museo Mudec di Milano, dedicata alla Collection de l’Art Brut di Losanna, Maroncelli 12 mette in dialogo il padre dell’Art Brut con gli artisti Outsider italiani.      Di Dubuffet sono esposte le  litografie di Sols, Terres della serie Phénomènes, realizzata da nel 1959, messe a confronto con le visioni di artisti irregolari italiani sia storicizzati che contemporanei: dai più famosi Ghizzardi e Zinelliunico degli Outsider italiani già collezionato da Dubuffet - a Egidio Cuniberti, Martino Fiorattini, Franca Settembrini, Raffaele Capuana, Annamaria Tosini, Tarcisio Merati, Antonio Dalla Valle, Davide Cicolani e, da La Tinaia, Angela Fidilio, Giovanni Galli, Marco Raugei.

[Marco Raugei]


IO E L'ART BRUT di Giovanni Bai

Il mio primo incontro con l’arte irregolare risale ad almeno cinquant’anni fa: non riesco a ritrovarne notizie, ma vidi una mostra di Carlo (allora si usava solo così) alla Galleria Venezia di Milano, fine assi sessanta o inizio anni settanta. Il catalogo è ora nell’archivio di Bianca Tosatti. Fu poi l’amicizia con la storica dell’arte e una delle maggiori esperte di questa particolare espressione artistica a mettermi in contatto con gli atelier legati alle istituzioni psichiatriche, con cui realizzammo nel 2006 MUSEO TEO ARTFANZINE # 22. "CI STO DENTRO. Pratiche dal margine" (Marzo 2006) e la relativa mostra presso Il Laboratorio di Procaccini 14, Milano, con la partecipazione dell’Atelier Alce in Rosso dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, La manica lunga officina creativa dell’Istituto Ospedaliero di Sospiro (CR), Adriano e Michele, Istituto Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro, Blu Cammello, Livorno, Vicolo Terese, Verona, Il laboratorio sociale di Fiera di Primiero (TN).

Già con MUSEO TEO ARTFANZINE # 14. OSSESSIONI - DICEMBRE 1998 eravamo entrati nel merito della salute mentale (e avevamo pubblicato un lavoro di Marco Raugei). Due versioni della mostra “Ossessioni" a Milano e "L'ossessione dello spazio" all’Ex-Ospedale S.Salvi di Firenze in collaborazione con La Tinaia.

MUSEO TEO ARTFANZINE # 16. ON THE EDGE. Percorsi del margine - NOVEMBRE 1999, realizzato con la partecipazione del Laboratorio Adriano e Michele/S.Colombano al Lambro, con le opere di Umberto Bergamaschi, Silvano Balbiani, Ruggero Cazzaniello e il saggio di Bianca Tosatti “Perché Pollock non era interessato all’Art Brut?”, è stato presentato all’interno della rassegna "Di-vertire," Istituto Fatebenefratelli, S.Colombano al Lambro MI.

Nel 2006 e 2007 Museo Teo partecipa ad Art Verona ospite della sezione Outsider Art.

In MUSEO TEO ARTFANZINE # 25 - IL LUME DELLA RAGIONE - MAGGIO 2008 il contributo di Luca Santiago Mora e Atelier dell'Errore.

La mostra IL MUSEO DEI MUSEI per il ventennale di Museo Teo al Lambretto Art Project ha ospitato, tra le altre associazioni, Figure Blu, rappresentata da Michele Munno e Paola Pontiggia, che ritroviamo in MUSEO TEO ARTFANZINE # 30 - 20+10=30 IL MUSEO DEI MUSEI - OTTOBRE 2011.

E, tornando al 2006, la partecipazione alla grande mostra Oltre la Ragione, Palazzo della Ragione, Bergamo.

Oltre la visione. Progetto di Giovanni Bai per la sezione cine-video della mostra "Oltre la ragione", con la collaborazione di Museo Teo

1. Lo sguardo patologico del regista. Un video di Giovanni Bai come indice della mostra: breve storia creativa dei rapporti tra cinema e psicoanalisi attraverso l'indagine sullo sguardo del paziente nella storia del cinema che affronta problematiche legate al disagio mentale (Produzione CESEM e Museo Teo), 2006, 11 minuti. [AAVV., 11 settembre 2001; Woody Allen, Zelig; Flavia Alman, C.T.; Pedro Almodovar, Donne sull'orlo di una crisi di nervi; P.T. Anderson, Magnolia; John Cassavetes, Una moglie; Jonathan Demme, II silenzio degli innocenti; Roberto Faenza, Prendimi l'anima; Francis Ford Coppola, Apocalypse Now; Marco Tullio Giordana, La meglio gioventù; Alfred Hitchcock, Io ti salverò; Andrei Konchalovsky, La casa dei matti; Achille Mauri - Franco Rotelli, Fratelli d'Italia; Katsuhiro Otomo, Akira; Roberto Rossellini, Europa 51; Ridley Scott, Blade Runner, Todd Solondz, Happyness; Frédérick Wiserrnan, Titicut Follies]

2. Sguardi oltre. Proiezione di filmati e documentari all'interno della mostra. Sguardi inquieti. Gli artisti in mostra: Alain Bourbonnais, Henry Darger (Bruno Decharme), Pinot Gallizio (Monica Repetto e Pietro Bolla), Pietro Ghizzardi, Simone Le Carré-Galimard, Antonio Ligabue (Raffaele Andreassi), Emile Ratier, Judith Scott (Philippe Lesinasse) Oltre lo sguardo. La documentaristica italianaAlda Merini (Gianni Canova); Cibo da matti (Vincenzo Saccone/Racconti di vita); C.T. (Flavia Alman); L’osservatorio  nucleare del sig. Nanof (Paolo Rosa/Studio Azzurro); Matintour (Claudio Misculin/Accademia della Follia); Socialmente pericolosi (Claudio Misculin/Accademia della Follia).