[A CURA DI GIOVANNI BAI E CAROLINA GOZZINI]
19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennaledi Venezia - Intelligens. Naturale. Artificiale. (Giardini e Arsenale, 10 maggio - 23 novembre 2025)
“Per decenni, l'architettura ha risposto alla crisi climatica con la mitigazione: progettare per ridurre il nostro impatto sul clima. Ma questo approccio non è più sufficiente. E' il momento che l'architettura passi dalla mitigazione all'adattamento: ripensare il modo in cui progettiamo in vista di un mondo profondamente cambiato”
Grazie a ME Giacomelli su Facebook > "La Biennale di Architettura 2025 si apre con una stanza debolmente illuminata. Il passaggio è forzato tra piscine piene d'acqua. In alto, sospesi, decine di condizionatori d'aria, dei quali si può percepire solo il calore emesso. Insieme all'umidità rilasciata dall'acqua, il clima che si crea è quello di una serra tropicale. Questo è ciò che ci aspetta tra qualche anno, in tutte le metropoli del pianeta. Se ti senti soffocato, studia le dozzine di soluzioni che vengono proposte nelle stanze successive. Un punto di partenza molto efficace da parte del direttore Carlo Ratti per una Biennale da vedere e soprattutto da mettere in pratica, immediatamente e ovunque".
https://www.labiennale.org/it/architettura/2025/intervento-di-carlo-ratti
“È ora che l’architettura la
smetta di progettare come se la crisi climatica fosse una possibilità ancora da
scongiurare, e inizi. Chiamando a raccolta tutti i tipi di intelligenza a
nostra disposizione: naturale, artificiale, collettiva. Questo vuol dire
spostare il centro dell’attenzione – finora centrato sulla mitigazione – verso
quelle che chiamerei strategie di adattamento. Dobbiamo ricalibrare la nostra
azione” (…) “La domanda non è se le città possano adattarsi, ma se riescano a
farlo in tempo” afferma Ratti. Di fronte alla crisi climatica non si può essere indifferenti: bisogna
Leoni d’Oro. Sono stati attribuiti alla filosofa statunitense Donna Haraway e all’architetto, progettista e designer italiano Italo Rota (2 ottobre 1953 – 6 aprile 2024) rispettivamente il Leone d’Oro alla Carriera e il Leone d’Oro Speciale alla Memoria. Carlo Ratti ha dichiarato: “Donna Haraway è una delle voci più riconoscibili del pensiero contemporaneo a cavallo tra scienze sociali, antropologia, critica femminista e filosofia della tecnologia. Negli ultimi quattro decenni ha saputo esplorare, in maniera multidisciplinare e con una costante capacità di invenzione linguistica, temi come l’impatto dell’evoluzione tecnologica sulla nostra natura biologica". Il Curatore ha così motivato la scelta di attribuire il Leone d’Oro Speciale alla Memoria a Italo Rota: “Italo Rota è stato un precursore. La sua visione era quella di un mondo in cui la rilevanza delle entità viventi e della biologia in generale, la natura nella definizione più ampia possibile, infine la scienza e la tecnologia applicata erano unite in un'unica entità vivente".
HEATWAVE (Canicola), il Padiglione del Baharain ha ricevuto il Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale: il Padiglione offre una proposta concreta per affrontare condizioni di calore estremo. Come spiegano i progettisti, “L'architettura deve affrontare la doppia sfida della resilienza ambientale e della sostenibilità. L’ingegnosa soluzione può essere impiegata negli spazi pubblici e nei luoghi in cui le persone devono vivere e lavorare all’aperto in condizioni di calore estremo. Il padiglione utilizza metodi tradizionali di raffreddamento passivo tipici della regione, che richiamano le torri del vento e i cortili ombreggiati.”
Menzione
speciale come Partecipazione Nazionale alla Santa Sede: richiamando
il libro Opera aperta di Umberto Eco
del 1962, il Padiglione Opera aperta invita
il visitatore a partecipare alla produzione di significato. Questa menzione
speciale riconosce la creazione di uno spazio di scambio, negoziazione e
riparazione. Opera aperta ridarà vita a una
chiesa sconsacrata esistente, con un processo di restauro che avverrà su
diversi livelli e coinvolgerà un'ampia gamma di competenze e mestieri. Come lo
definisce il team, “una pratica vivente di cura responsabile e cura
collettiva”. Opera aperta crea uno spazio
per lo scambio culturale.
Menzione
speciale come Partecipazione Nazionale alla Gran Bretagna: un
dialogo tra il Regno Unito e il Kenya sul tema della riparazione e del
rinnovamento. Il Padiglione rivela un’architettura definita dall’estrazione,
che genera disuguaglianze e degrado ambientale. La Giuria rileva il tentativo
di immaginare una nuova relazione tra architettura e geologia.
“Rubare un tamburo è facile, ma trovare un posto dove suonarlo non lo è”
La mostra intende sbloccare ciò che l’architettura e il colonialismo hanno a lungo emarginato, rendendo il Padiglione Britannico un luogo per immaginare diversamente il rapporto tra architettura e terra.
Leone
d’Oro per la miglior partecipazione alla 19. Mostra, Intelligens.
Naturale. Artificiale. Collettiva. a Canal
Café - Diller Scofidio + Renfro, Natural Systems Utilities, SODAI, Aaron
Betsky, Davide Oldani: Canal
Café è una dimostrazione di come la città di Venezia possa
fungere da laboratorio per immaginare nuovi modi di vivere sull’acqua, offrendo
al contempo un contributo concreto allo spazio pubblico veneziano. Il progetto
invita inoltre a future riflessioni speculative sulla laguna e su altre lagune.
Rappresenta anche una traiettoria parallela significativa nella pratica di DS+R
sin dagli inizi—una traiettoria ricca di sperimentazione transdisciplinare.
Riconosciamo inoltre l’eccezionale perseveranza del progetto Canal
Café, iniziato quasi vent’anni fa. È un esempio di come La Biennale
possa dare vita a progetti di lunga durata, andando ben oltre il tempo
dell’evento.
Due menzioni speciali come partecipazioni alla 19. Mostra Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. a: Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos di Tosin Oshinowo: il progetto offre uno sguardo sui mercati di trattamento dei rifiuti dell’economia industrializzata.
Elephant Chapel per l’esemplare modalità con cui mostra come realizzare una struttura in mattoni durevole utilizzando biomateriali. Lo studio di architettura di Boonserm Premthada impiega lo sterco di elefante per ridurre al minimo l’uso di altri materiali, in un approccio profondamente integrato con l’ambiente. Premthada ha realizzato un santuario all’aperto chiamato Elephant World in una provincia della Thailandia, dove esseri umani ed elefanti convivono in armonia da secoli. Il progetto celebra questa alleanza millenaria, preservandone il contesto e le condizioni originarie.
ARSENALE
GIARDINI
LA BIENNALE DEGLI ALTRI
"Questa mostra si lascia definitivamente alle spalle il secolo passato, in assoluta e ancora più decisa continuità con le due edizioni precedenti curate da Hashim Sarkis e da Lesley Lokko, e supera finalmente l’idea che l’architetto sia un Prometeo capace di proiettarci in un mondo migliore grazie al progetto moderno. Questa logica appartiene a un momento di espansione demografica, urbana ed economica che ha sognato un tempo di apparente crescita illimitata e di diffuso benessere che non si è verificato, a differenza degli squilibri ambientali e sociali che squassano invece oggi la nostra realtà e coscienze". [Luca Molinari, Ipernatura, crisi climatica e robot, Exibart]
https://www.exibart.com/architettura/e-finita-lera-dellarchitetto-demiurgo-ora-e-tempo-di-intelligenze-collettive-intervista-a-carlo-ratti/ di Luca Molinari
Maurizio Giufrè, In Laguna, un laboratorio affollato per la sopravvivenza, Il manifesto https://ilmanifesto.it/in-laguna-un-laboratorio-affollato-per-la-sopravvivenza
Lo sguardo introspettivo dei padiglioni. La Svizzera sovrappone a quello storico, la struttura di Lisbeth Sachs del 1958, Il Manifesto https://ilmanifesto.it/lo-sguardo-introspettivo-dei-padiglioni
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