"La 57. Esposizione Internazionale d'Arte, a cura di Christine Macel e intitolata VIVA ARTE VIVA, è rimasta aperta al pubblico dal 13 maggio fino al 26 novembre, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale e nel centro storico di Venezia: 120 artisti, di cui 103 presenti per la prima volta nella Mostra principale, 86 Partecipazioni Nazionali, un progetto speciale e 23 Eventi collaterali selezionati.
VIVA ARTE VIVA si è sviluppata intorno a nove capitoli o famiglie di artisti, con due primi universi nel Padiglione Centrale ai Giardini e sette altri universi dall'Arsenale fino al Giardino delle Vergini. «Una Mostra ispirata all'umanesimo - sottolinea Christine Macel - un umanesimo nel quale l'atto artistico è a un tempo atto di resistenza, di liberazione e di generosità». "
Ogni edizione che passa trovo la Biennale sempre meno interessante: come ho già avuto modo di dire, vado alla biennale di Venezia perché è a Venezia; se fosse in un'altra città non ci andrei, forse... In realtà ci sono lo stesso un sacco di cose interessanti e e belle persone da incontrare. Tuttavia mi concentrerò soprattutto sulle immagini.
Per quanto riguarda i GIARDINI vorrei segnalare soprattutto alcuni padiglioni nazionali, tra cui la COREA
e il GIAPPONE:
il soggetto, i templi di Miyajima, da più di trent'anni sono anche uno dei temi del mio lavoro, oltre che uno dei luoghi più magici che conosca; decisamente egregia la tecnica, ma solo chi ci sia stato può apprezzare appieno il riferimento concettuale all'immagine riflessa.
La GERMANIA (Faust di Anne Imhof) vince il premio come miglior padiglione; sono riuscito a vedere la performance all'interno solo sgattaiolando da un pertugio, e quando non succede niente non c'è proprio niente.
Il padiglione della FRANCIA Studio Venezia affidato a Xavier Veilhan è più accessibile (a proposito, ma il primo giorno non ci dovrebbero essere solo gli addetti ai lavori?) e non riesco a definirlo più che divertente. Acquista interesse grazie alle performances musicali dal vivo.
Gli spazi dell'ARSENALE offrono un percorso più coerente, grazie anche a degli spazi che sono sicuramente più ricettivi di emozioni rispetto ai Giardini.
Il lavoro di MARIA LAI è sicuramente uno dei più interessanti, coniugando la scrittura ai riferimenti culturali della Sardegna.
Ritrovare il lavoro di Judith Scott ci ha ovviamente riempito di emozione... riduttivo descrivere come sculture tessili i suoi intrecci e grovigli, che riesce ad assemblare con una incredibile leggerezza.
Come sempre il Padiglione italiano risulta una grande incognita e siamo felici di averlo trovato decisamente bello. Curato da Cecilia Alemani, nelle Tese delle Vergini, Il Mondo Magico presenta le installazioni Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey.
LA BIENNALE DEGLI ALTRI
Come sempre segnaliamo alcuni articoli che ci sono piaciuti, a partire dalla acuta analisi di Barbara Casavecchia http://www.art-agenda.com/reviews/57th-venice-biennale-viva-arte-viva/ per continuare con l'analisi del Padiglione Egiziano di Simona Bordone http://www.domusweb.it/it/arte/2017/05/31/the_mountain.html