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BIENNALE ARCHITETTURA 2010

PEOPLE MEET IN...


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GIAPPONE







Fino al 21 novembre 2010 è aperta la 12. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo People meet in architecture, diretta da Kazuyo Sejima . Prima donna a dirigere la Biennale Architettura, Sejima è stata insignita del Pritzker Architecture Prize 2010.
 La Mostra People meet in architecture  allestita al Palazzo delle Esposizioni della Biennale ai Giardini e all’Arsenale presenta  46 partecipanti tra studi, architetti, ingegneri e artisti da tutto il mondo, che creano un percorso volto a illustrare il compito dell’architettura di creare degli spazi reali che agevolano la comunicazione tra gli individui. Per superare la condizione di isolamento e restituire un nuovo senso alle comunità, l’architetto piuttosto che concentrarsi su grandi utopie, dovrà cercare di realizzare visioni funzionali al presente., attraverso  luoghi fluidi e privi di gerarchie che permettono una relazione continua tra esterno e interno. Kazuyo Sejima, che si ripropone di riconsiderare la potenzialità dell’architettura nella società contemporanea, afferma infatti: “Questa edizione della mostra consente alle persone di prendere coscienza delle varie idee emanate da contesti diversi e rispecchia il presente che incapsula in sé potenzialità per il futuro. È mia speranza che questa esposizione sia un’esperienza di possibilità architettoni­che, che riguardi un’architettura creata da diversi approcci, capace di esprimere nuovi modi di vita”.
Vogliamo segnalare, in particolare i padiglioni del Canada: dedicato a Philip Beesley, quello del Giappone Tokyo Metabolizing,  il padiglione francese Metropolis? curato da Dominique Perrault, e infine quello tedesco con la mostra Sehnsucht.
Di grande interesse la mostra del padiglione Italia, curata da Luca Molinari: AILATI. Riflessi dal futuro èuna nuova lettura dell’architettura contemporanea vista attraverso uno sguardo laterale e originale sulle cose, sulla realtà, sui progetti. Significativi i titoli delle sezioni:  Amnesia nel presente,
Progettare solidale, Abitare sotto i 1000 euro al mq, Cosa fare dei beni sequestrati alle mafie, Emergenza paesaggio, Spazi per comunità, Nuovi spazi pubblici, Come si trasforma la città contemporanea? Come riprogettare il patrimonio storico?
Dice Molinari che “L’immagine complessiva di questo Padiglione Italia è  quella  di una mostra con un forte impianto critico, ma insieme corale e partecipata, perché abbiamo bisogno, oggi, di costruire racconti complessi e ricchi che nascano dal tentativo di produrre nuove sintesi critiche e culturali del presente. Questo eccesso di complessità potrebbe, paradossalmente, costituire un limite del nostro lavoro; ma pensiamo che oggi sia necessario osare generosamente e dare forma a narrazioni imperfette, condivise, che cerchino di sfondare quel muro di cinismo e di paura che sta immobilizzando molte delle energie positive e libere di questo Paese”, senza continuare a usare il suolo reinterpretando l’esistente, perché –conclude – “Ci piace pensare all’architettura come capace di costruire luoghi che abitino l’umanità fragile di questo nuovo millennio”.



LA BIENNALE DI VENEZIA