GIULIO PAOLINI @ TEATRO FRANCO PARENTI
A.R.S. SCAENICA, A.R.S. con i puntini, come le iniziali di Andrée Ruth Shammah, ci tiene a sottolineare Paolini presentando la sua installazione, ambientata nella Palazzina dei Bagni Misteriosi, realizzata per la conclusione delle manifestazioni per i cinquant’anni del Teatro Franco Parenti (che io mi ostino a chiamare Salone Pierlombardo, come si chiamava quando fu fondato nel 1972 da Parenti e Shammah con Giovanni Testori, Dante Isella e Gian Maurizio Fercioni).
“Piuttosto che una mostra storica si è preferito chiedere a un artista di realizzare un’opera ispirata alle memorie del teatro” spiega una emozionata Shammah: “e l’amico artista Remo Salvadori ci ha suggerito come Paolini fosse l’unico in grado di realizzare un progetto che potesse evocare la dimensione e il mistero del teatro”.
Anche Paolini, peraltro nel giorno del suo ottantaquattresimo compleanno, è emozionato e spiega con dovizia di particolari quest’opera, installata in una vetrina ricavata da un cavedio, in cui si rivivono momenti della vita del teatro attraverso fotografie ma anche un sipario originale del 1972, con alcuni temi cari all’artista, come i telai, le cornici dorate e la sfera.
Sorprendenti anche i quattro collage che accompagnano l’installazione, dai colori vivaci, alcuni molto “paoliniani” come dico all’autore – che ci tiene a sottolineare come i suoi lavori siano solo apparentemente freddi – e altri che sono una vera esplosione di frammenti colorati.