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MTNZ # 12.8 BIENNALE DI VENEZIA

BIENNALE DI VENEZIA 2019

«Sono tempi interessanti, seppure minacciosi, quelli che ci troviamo a vivere, un'epoca imprendibile, di incerta natura, che intreccia i destini dell'umanità al di là delle frontiere nazionali. Secondo Ralph Rugoff, curatore della 58/a Biennale d'arte di Venezia dal titolo May You Live in Interesting Times, gli artisti invitati – sono settantanove – con le loro opere avranno il compito di inseguire le interconnessioni «fra diversi ordini» (non essendocene uno sovrano su tutti). E più saranno affini, per capacità speculative, ai due numi tutelari – Leonardo da Vinci e Vladimir Ilic Lenin – più avranno colto nel segno». (Arianna Di Genova)

Jimmie Durham è stato assegnato il Leone d'oro alla carriera 
e questa ci sembra la cosa più bella della Biennale!

«May You Live in Interesting Times includerà senza dubbio opere d'arte che riflettono sugli aspetti precari della nostra esistenza attuale, fra i quali le molte minacce alle tradizioni fondanti, alle istituzioni e alle relazioni dell' "ordine postbellico". Riconosciamo però fin da subito che l'arte non esercita le sue forze nell'ambito della politica. Per esempio, l'arte non può fermare l'avanzata dei movimenti nazionalisti e dei governi autoritari, né può alleviare il tragico destino dei profughi in tutto il pianeta (il cui numero ora corrisponde a quasi l'un percento dell'intera popolazione mondiale).» Ralph Rugoff · 

Ryoji Ikeda
Per noi le due installazioni rappresentano una dei momenti più emozionanti della mostra.








«In modo indiretto, tuttavia, forse l'arte può offrire una guida che ci aiuti a vivere e pensare in questi 'tempi interessanti'. La Biennale Arte 2019 non avrà un tema di per sé, ma metterà in evidenza un approccio generale al fare arte e una visione della funzione sociale dell'arte che includa sia il piacere che il pensiero critico. La Mostra si concentrerà sul lavoro di artisti che mettono in discussione le categorie di pensiero esistenti e ci aprono a una nuova lettura di oggetti e immagini, gesti e situazioni. Un'arte simile nasce dalla propensione a osservare la realtà da più punti di vista, ovvero dal tenere in considerazione nozioni apparentemente contraddittorie e incompatibili, e di destreggiarsi fra modi diversi di interpretare il mondo che ci circonda. Gli artisti il cui pensiero parte da questi presupposti, sanno dare significati alternativi a ciò che prendiamo come dati di fatto, proponendo modi diversi di metterli in relazione tra loro e di contestualizzarli. Il loro lavoro, animato da curiosità sconfinata e intelligenza di spirito, ci spinge a guardare con sospetto a tutte le categorie, i concetti e le soggettività che sono dati per indiscutibili. Ci invita a considerare alternative e punti di vista sconosciuti, e a capire che "l'ordine" è ormai diventato presenza simultanea di diversi ordini.» Ralph Rugoff ·

Cyprien Gaillard

Comunque non ci è piaciuta la Biennale, e ci riferiamo in particolare alla mostra curata da Ralph Rugoff, e neppure il Padiglione Italia, che lasciamo commentare a Viviana Gravano.

Viviana Gravano (FaceBook 12-5-19) nelle sue considerazioni sulla Biennale si chiede « Ma, e il ma è maiuscolo: l'Italia dov'era?» bollando il padiglione italiano come «un esercizio di stile assolutamente narcisista di Farronato, che ho difeso dalle polemiche sulla persona, ma che ha fatto un lavoro curatoriale davvero fuori dal mondo, totalmente autoreferenziale, con un vezzo installativo per me totalmente inutile sia concettualmente (davvero banale e letterario), che formalmente anche mal fatto» interrogandosi anche, nel più ampio contesto: «mentre il mondo parla del mondo, e l'arte parla del mondo e si accorge di cosa ci accade intorno, gli artisti italiani dove sono? Di cosa parlano?»


Non siamo riusciti a vedere il padiglione  della Lituania che ha vinto il Leone d'Oro
, ci affidiamo dunque alle parole di Riccardo Venturi che nel suo articolo per Alias (19 maggio) Tre lituane, post-performance sulla spiaggia, parla di Sun & Sea (Marina) come di «una spiaggia senza mare, in una città costruita sulla laguna» che è «spiaggia mentale se non metafisica», popolata da corpi indolenti, dove assistiamo «non all'inoperosità ma alla sua abile e artefatta costruzione» e che «reinventa il tableau vivant all'epoca dei reality show».




L'allestimento era in ritardo e quindi on abbiamo potuto vedere il padiglione del Venezuela – primo paese latinoamericano ad avere un padiglione permanente realizzato dall'architetto italiano Carlo Scarpa, ci ricorda il comunicato dell'Ambasciata - Metáfora de las tres ventanas – che affronta le tematiche del petrolio, delle origini, della migrazione, della ribellione e dell'anti-imperialismo - inaugurato con una settimana di ritardo a causa del fatto che, denuncia sempre l'ambasciata, che «le banche europee operano un blocco finanziario contro il paese, impedendo al Venezuela di acquistare alimenti e medicine ma anche di sviluppare il settore artistico e culturale che risente della persecuzione criminale del governo statunitense di Donald Trump», perché "Possiamo avere molti problemi, possono mancarci beni di prima necessità, ma non ci manca la dignità", ha detto il ministro della Cultura Ernesto Villegas Poljak all'inaugurazione.






LA BIENNALE DEGLI ALTRI
Biennale arte, è tempo di esploratori 
https://ilmanifesto.it/biennale-arte-e-tempo-di-esploratori/
58 BIENNALE/14. E IL PADIGLIONE ITALIA? VOX POPULI DA NON SCRIVERE, DALLA LAGUNA http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=62192&IDCategoria=204
Il labirinto sommerso Andrea Cortellessa
https://www.alfabeta2.it/2019/05/19/speciale-biennale-cortellessa/
Semaforo: Animali – Imperialismo – Voce Maria Teresa Carbone

https://www.alfabeta2.it/2019/05/19/speciale-biennale-carbone/ Biennale Speciale 2019 / Apocalypse_Biennial. Il mattino ha l'oro in bocca (Manuela Gandini) ·

https://www.alfabeta2.it/2019/05/12/apocalypse-biennal-il-mattino-ha-loro-in-bocca/ Speciale Biennale 2019 / La forma catturata e messa in gioco Lucia Tozzi
https://www.alfabeta2.it/2019/05/12/speciale-biennale-2019-la-forma-catturata-e-messa-in-gioco/
https://ilmanifesto.it/tsunami-il-motore-di-nuovi-mondi/ Tsunami, il motore di nuovi mondi 58/a Biennale arte di Venezia. Un'intervista con il curatore del padiglione giapponese Hiroyuki Hattori. Nella mostra «Cosmo Eggs» (questo il titolo) si indaga la possibilità di coesistenza fra abitanti diversi della terra, umani e non. E per l'occasione, hanno lavorato insieme l'artista, un antropologo, un compositore e un architetto (Arianna Di Genova)
EVENTI COLLATERALI

PINO PASCALI FROM IMAGE TO SHAPE PALAZZO CAVANIS, ZATTERE

THE DEATH OF JAMES LEE BYARS CHIESA DI SANTA MARIA DELLA VISITAZIONE. ZATTERE 







[PAGINE A CURA DI GIOVANNI BAI E CAROLINA GOZZINI]