Non c’era apparentemente nessun
buon motivo per dedicare un numero di Museo Teo a Ronald Laing, nel senso che lo
zeitgeist del momento non ne
suggeriva un bisogno ineludibile.
Non c’era, se non fosse stato per
l’accavallarsi, nel giro di pochi giorni, di una serie di circostanze che lo
hanno reso, di fatto, inevitabile.
Le contemporanee - per quanto
disparate - richieste di libri e di
immagini mi hanno portato a cercare nei miei archivi – fisici e digitali - che
sono di fatto paragonabili a un mucchio informe sul pavimento di una stanza (neppure vuota per di più).
Per il digitale, questo significa
che non so mai dove cercare i file… Quanto
alla mia biblioteca, una volta consultati, difficilmente i libri tornano al
loro posto (anche se mi illudo sempre di
sapere comunque dove trovare quello che cerco…)
Ecco che Klaus mi chiede, per
conto di Chiara, testi di donne sulla fotografia, e mi metto alla ricerca del libro di Francesca Alinovi. Trovato facilmente (edizione originale), ma intanto
comincio a pensare genericamente a una mostra di libri, significativi come
questo, ovviamente. Ma penso anche ai rapporti con gli autori di questi libri.
Claudio mi chiede se conosco La pragmatica della comunicazione umana
di Paul Watzlawick… anche quello so dove
trovarlo, e subito penso agli altri autori fondamentali della mia formazione,
come Bateson e Laing, e alle copie strausate dei loro testi (anche se, in fatto di
strausato e sottolineato, nessuno può competere con L’opera d’arte… di Benjamin). L’Io
diviso non si trova, ma ci sono copie ben usate di altri testi, Nodi innanzitutto. Ecco allora che si
precisa l’idea di una mostra di libri
che hanno segnato la mia vita. Ma si
capisce che è c’è ancora da fare…
Giancarlo mi ha da poco chiesto
immagini del mondo dell’arte – nello specifico di inaugurazioni di mostre in
Italia, se possibile ritornando indietro nel tempo - e così tra immagini di
Argan, Restany e Warhol riemergono quelle di Laing, scattate nel 1979 alla Fondazione
Feltrinelli. Si tratta di due foto B&N 12x18 - su cui sono intervenuto con
la china – di Laing che si annoda la
cravatta: in realtà se la sta togliendo, non appena finita la conferenza, perché non era
proprio abituato a portarla… Due altre
foto, sempre scattate in quella occasione (in quelle si sta levando la giacca,
è la sequenza temporalmente precedente) le avevo esposte nella mostra 60x60. Ma queste due sono davvero eccezionali, da
accoppiare alla copertina di Nodi.
Ecco, la prima opera è pronta, o
forse addirittura la prima mostra. Un ciclo di piccole mostre, non invasive,
molto discrete all’interno di una libreria. (O di varie librerie). Un libro e
un’opera, più o meno direttamente ispirata o collegata.
Ultimo anello del percorso, la
possibilità di stampare un piccolo prodotto editoriale a prezzo irrisorio: nel
giro di un pomeriggio MTAF #37 era pronto. Ecco fatto! [g.b.]
Intanto c’è MTAF #37 (500 copie,
formato 10,5x15; otto pagine): la mostra verrà.