Bologna è Artefiera, giunta alla sua quarantesima edizione. E siccome è una fiera - il cui scopo è la vendita - dobbiamo guardarla come tale. C'è di tutto, dai classici agli outsider, dai capolavori alla fuffa. Ci piace ricordare Vincenzo Agnetti; abbiamo rivisto con piacere Ugo La Pietra e tanto altro, tra cui le foto di Antonio Biasucci.
Tra gli stand ci è piaciuto quello di Sabrina Raffaghello e tra le opere esposte quelle di Franco Donaggio.
Il MAMBO ospitava una mostra su quarantìanni di Artefiera con Storie di una collezione, ma al MAMBO è sempre grande l'emozione nel rivedere i Funerali di Togliatti (forse l'opera più bella di Guttuso, con la Vucciria), ma anche di vedere i bimbi alle prese con le opere dei grandi. Non so se il confronto l'ho trovato solo io...( spero di no). Le bottigllie di Morandi e di Tony Cragg!
Fino al 28 marzo, da non perdere assolutamente la mostra Officina Pasolini, dedicata a uno dei più grandi intellettuali del novento in occasione del quaratntesimo anniversario della sua morte. Sequenze di film , foto, interviste e soprattutto i costumi.
Ma Bologna quando c'è Artefiera è tutta una fiera... con il percorso di Art City con appuntamenti disseminati per la città: impossibile non segnalare l'evento più atteso, l'inaugurazione della nuova sede della galleria P420 (decisamente deludente) e quello più interessante Minipimer di cui ci piace segnalare la performance di Andrea Bellini Il kouros.
Deludente la minifiera "alternativa"(?) SetUp Art fair, allestita negli spazio dell'Autostazione e anch'essa ricca di eventi paralleli
tra cui segnalare la installazione LOST CHILDREN IN A WINTER FREAK-LAND