VIDEOZINE


GIULIO PAOLINI

                                   GIULIO PAOLINI @ TEATRO FRANCO PARENTI

A.R.S. SCAENICA, A.R.S. con i puntini, come le iniziali di Andrée Ruth Shammah, ci tiene a sottolineare Paolini presentando la sua installazione, ambientata nella Palazzina dei Bagni Misteriosi, realizzata per la conclusione delle manifestazioni per i cinquant’anni del Teatro Franco Parenti (che io mi ostino a chiamare Salone Pierlombardo, come si chiamava quando fu fondato nel 1972 da Parenti e Shammah con Giovanni Testori, Dante Isella e Gian Maurizio Fercioni).


“Piuttosto che una mostra storica si è preferito chiedere a un artista di realizzare un’opera ispirata alle memorie del teatro” spiega una emozionata Shammah: “e l’amico artista Remo Salvadori ci ha suggerito come Paolini fosse l’unico in grado di realizzare un progetto che potesse evocare la dimensione e il mistero del teatro”.

Anche Paolini, peraltro nel giorno del suo ottantaquattresimo compleanno, è emozionato e spiega con dovizia di particolari quest’opera, installata in una vetrina ricavata da un cavedio, in cui si rivivono momenti della vita del teatro attraverso fotografie ma anche un sipario originale del 1972, con alcuni temi cari all’artista, come i telai, le cornici dorate e la sfera.

Sorprendenti anche i quattro collage che accompagnano l’installazione, dai colori vivaci, alcuni molto “paoliniani” come dico all’autore che ci tiene a sottolineare come i suoi lavori siano solo apparentemente freddi – e altri che sono una vera esplosione di frammenti colorati. 



MTNZ # 15.10.5 TINGUELY

 IN COSTRUZIONE

Fino al al 2 febbraio 2025 Pirelli Hangar Bicocca presenta la mostra “Jean Tinguely”, la più estesa retrospettiva realizzata in Italia dopo la scomparsa dell’artista. La mostra tenterà di mettere in luce la radicalità e la natura sperimentale di Jean Tinguely, tra gli artisti che hanno tracciato la storia dell’arte del XX Secolo, rimarcando la sua attualità nel presente e la sua valenza contemporanea ancora oggi. Il percorso espositivo prevede oltre trenta lavori realizzati dagli anni cinquanta agli anni novanta che occuperanno i 5.000 metri quadrati delle Navate di Pirelli HangarBicocca dando vita ad un’unica coreografia sonora e visiva formata dalle opere più rappresentative del suo percorso artistico, da quelle seminali a quelle cinetiche monumentali.  [dal comunicato stampa]

https://pirellihangarbicocca.org/mostra/jean-tinguely/

In attesa della recensione di Nicoletta Meroni vi segnaliamo il servizio di Roberto Peretta / Ciao Milano

https://www.flickr.com/photos/ciaomilano/albums/72177720322042330/


MTNZ # 15.10.4 DUBUFFET

DUBUFFET E L’ART BRUT. L’arte degli outsider









Fino al 16 febbraio 2025 il MUDEC presenta la mostra DUBUFFET E L’ART BRUT. L’arte degli outsider a cura di Sarah Lombardi e Anic Zanzi, con il supporto di Baptiste Brun per la sezione Jean Dubuffet, in collaborazione con la Collection de l’Art Brut di Losanna. 

La sezione dedicata a Dubuffet presenta una panoramica del suo lavoro di artista, insieme a un corpus di materiale documentario: libri, cataloghi, lettere, manifesti e fotografie volto a introdurre il visitatore alle opere degli autori di Art Brut e le loro opere, che egli non smise mai di collezionare. Non ci si aspetti dunque una mostra di e su Dubuffet, come quella al MUCEM di Marsiglia nel 2019 [di cui rendiamo conto in MTNZ #12.12]

Una mostra di non grandi dimensioni ma con una quantità di esempi più che sufficienti per far comprendere la portata dirompente di questi artisti autodidatti ma non per questo da considerare dilettanti, che creavano senza preoccuparsi né del giudizio del pubblico né dello sguardo altrui. Per molti l’impegno nella produzione artistica investiva l’intera loro esistenza portandoli a concepire universi, spesso enigmatici, non destinati ad altri che a loro stessi. La storia personale e il rapporto con la società hanno profondamente influito e caratterizzato la produzione artistica di questi autori, molti internati in un ospedale psichiatrico o comunque con percorsi esistenziali patologici.

 

L’esposizione presenta in un primo spazio un corpus di opere e di documenti che collocano in una prospettiva storica l’invenzione del concetto di Art Brut, relativamente al lavoro di Jean Dubuffet quale artista, scrittore e collezionista. A seguire una selezione di opere provenienti dalle sue esplorazioni attesta l’ampiezza e la qualità delle sue ricerche in questo campo e quindi creazioni artistiche provenienti dai cinque continenti legate alle tematiche del corpo e delle credenze, entrambe ricorrenti nell’Art Brut e che entrano dunque in risonanza con le collezioni del Museo.


Troviamo composizioni delle figure più importanti e storiche dell’Art Brut Aloïse Corbaz, Adolf Wölfli, Carlo Zinelli, Emile Ratier, Laure Pigeon Marie Bouttier, Madge Gill, Giovanni Battista Podestà, Antonio dalla Valle e, tra chi ha affrontato le tematiche del corpo Guo Fengyi, Giovanni Bosco, Giovanni Galli, Noviadi Angkasapura e Sylvain Fusco che ben rappresentano complessivamente “la potenza estetica di lavori concepiti ai margini del mondo dell’arte da creatrici e creatori autodidatti che dimostrano fantasia, ingegnosità, talento e capacità che hanno acquisito da sé”.






[Due opere di Antonio Dalla Valle]

 [Giovanni Bai, Ritratto di Antonio Dalla Valle]

IO E L'ART BRUT di Giovanni Bai

Il mio primo incontro con l’arte irregolare risale ad almeno cinquant’anni fa: non riesco a ritrovarne notizie, ma vidi una mostra di Carlo (allora si usava solo così) alla Galleria Venezia di Milano, fine assi sessanta o inizio anni settanta. Il catalogo è ora nell’archivio di Bianca Tosatti. Fu poi l’amicizia con la storica dell’arte e una delle maggiori esperte di questa particolare espressione artistica a mettermi in contatto con gli atelier legati alle istituzioni psichiatriche, con cui realizzammo nel 2006 MUSEO TEO ARTFANZINE # 22. "CI STO DENTRO. Pratiche dal margine" (Marzo 2006) e la relativa mostra presso Il Laboratorio di Procaccini 14, Milano, con la partecipazione dell’Atelier Alce in Rosso dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, La manica lunga officina creativa dell’Istituto Ospedaliero di Sospiro (CR), Adriano e Michele, Istituto Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro, Blu Cammello, Livorno, Vicolo Terese, Verona, Il laboratorio sociale di Fiera di Primiero (TN).

Già con MUSEO TEO ARTFANZINE N° 14. OSSESSIONI - DICEMBRE 1998 eravamo entrati nel merito della salute mentale (e avevamo pubblicato un lavoro di Marco Raugei). Due versioni della mostra “Ossessioni" a Milano e "L'ossessione dello spazio" all’Ex-Ospedale S.Salvi di Firenze in collaborazione con La Tinaia.

MUSEO TEO ARTFANZINE N° 16. ON THE EDGE. Percorsi del margine - NOVEMBRE 1999, realizzato con la partecipazione del Laboratorio Adriano e Michele/S.Colombano al Lambro, con le opere di Umberto Bergamaschi, Silvano Balbiani, Ruggero Cazzaniello e il saggio di Bianca Tosatti “Perché Pollock non era interessato all’Art Brut?”, è stato presentato all’interno della rassegna "Di-vertire," Istituto Fatebenefratelli, S.Colombano al Lambro MI.

Nel 2006 e 2007 Museo Teo partecipa ad Art Verona ospite della sezione Outsider Art.

In MUSEO TEO ARTFANZINE # 25 - IL LUME DELLA RAGIONE - MAGGIO 2008 il contributo di Luca Santiago Mora e Atelier dell'Errore.

La mostra IL MUSEO DEI MUSEI per il ventennale di Museo Teo al Lambretto Art Project ha ospitato, tra le altre associazioni, Figure Blu, rappresentata da Michele Munno e Paola Pontiggia, che ritroviamo in MUSEO TEO ARTFANZINE # 30 - 20+10=30 IL MUSEO DEI MUSEI - OTTOBRE 2011.

E, tornando al 2006, la partecipazione alla grande mostra Oltre la Ragione, Palazzo della Ragione, Bergamo.

Oltre la visione. Progetto di Giovanni Bai per la sezione cine-video della mostra "Oltre la ragione", con la collaborazione di Museo Teo

1. Lo sguardo patologico del regista. Un video di Giovanni Bai come indice della mostra: breve storia creativa dei rapporti tra cinema e psicoanalisi attraverso l'indagine sullo sguardo del paziente nella storia del cinema che affronta problematiche legate al disagio mentale (Produzione CESEM e Museo Teo), 2006, 11 minuti. [AAVV., 11 settembre 2001; Woody Allen, Zelig; Flavia Alman, C.T.; Pedro Almodovar, Donne sull'orlo di una crisi di nervi; P.T. Anderson, Magnolia; John Cassavetes, Una moglie; Jonathan Demme, II silenzio degli innocenti; Roberto Faenza, Prendimi l'anima; Francis Ford Coppola, Apocalypse Now; Marco Tullio Giordana, La meglio gioventù; Alfred Hitchcock, Io ti salverò; Andrei Konchalovsky, La casa dei matti; Achille Mauri - Franco Rotelli, Fratelli d'Italia; Katsuhiro Otomo, Akira; Roberto Rossellini, Europa 51; Ridley Scott, Blade Runner, Todd Solondz, Happyness; Frédérick Wiserrnan, Titicut Follies]

2. Sguardi oltre. Proiezione di filmati e documentari all'interno della mostra. Sguardi inquieti. Gli artisti in mostra. Alain Bourbonnais, Henry Darger (Bruno Decharme), Pinot Gallizio (Monica Repetto e Pietro Bolla), Pietro Ghizzardi, Simone Le Carré-Galimard, Antonio Ligabue (Raffaele Andreassi), Emile Ratier, Judith Scott (Philippe Lesinasse) Oltre lo sguardo. La documentaristica italiana   Alda Merini (Gianni Canova); Cibo da matti (Vincenzo Saccone/Racconti di vita); C.T. (Flavia Alman); L’osservatorio  nucleare del sig. Nanof (Paolo Rosa/Studio Azzurro); Matintour (Claudio Misculin/Accademia della Follia); Socialmente pericolosi (Claudio Misculin/Accademia della Follia).




MTNZ # 15.10.3 NIKI ST.PHALLE

Niki de Saint Phalle - MUDEC - Milano

 


Fino al 16 febbraio 2025 il MUDEC presenta la mostra di Niki de Saint Phalle, a cura di Lucia Pesapane, che, oltre a presentare un percorso completo della sua produzione artistica (oltre cento opere, di cui una decina di grandi dimensioni), mette in risalto la umanità e sensibilità di un’artista che ha saputo esprimere la propria identità attraverso la femminilità, la sensualità e l’amore per la vita come creazione.


                                                                     

       

NIKI DE ST. PHALLE

 di Carolina Gozzini

Una strana combinazione. La mostra inaugura proprio contemporaneamente a quella di Museoteo, una replica peraltro quest’ultima programmata da tempo, nella quale è esposto un album fotografico di Carlo Veneroni, creato parecchi anni fa, dove io compaio in un’avventura surreale ambientata nel Giardino dei Tarocchi.


Ad una certa età si conosce già molto di molti artisti. In particolare le grandi donne, le creature assurde, gli specchi fanno parte di un
déjà vu mentre percorro la mostra. Certo ogni volta si possono percepire emozioni diverse, variazioni cognitive che possono dare adito a interpretazioni nuove, ma quello che porto a casa, oltre al catalogo, anche questa volta come quando vedo le Nana sulla Promenade des Anglais o nella fontana Stravinsky a Parigi e naturalmente nel Giardino dei Tarocchi, è il timbro totalmente femminile della gioiosità del gioco. Ma al tempo stesso prepotente. Prepotente con la sua medesima vita, prepotente nel suo essere artista e donna. Personaggio importante nella vetrina del femminismo, come lei, bisognoso di affermazione.


 



MTNZ # 15.10.2 MULAS

 IN COSTRUZIONE

MTNZ # 15.10.1 BAJ

 IN COSTRUZIONE








MTNZ # 15.10 MILANO AUTUNNO

Ricco di mostre l'autunno milanese: abbiamo selezionato cinque mostre tra Palazzo Reale, Mudec e Hangar Bicocca, che in qualche modo si collegano tra di loro, anche se non sempre in modo evidente. Enrico Baj e Ugo Mulas sono due dei tanti volti di Milano, sono due modi di affrontare la realtà, oggettiva, per quanto può esserlo la fotografia e soggettivamente stralunata ma legata alla concretezza della storia. Ma non ci sembra azzardato trovare un legame anche tra Baj e Dubuffet e le opere dell'Art Brut, e pure tra le "dame" di Baj e le "nana" di Niki de St.Phalle. Geograficamente lontane in città le mostre di Jean e Niki, forse anche stilisticamente oltre che tecnicamente, ma accomunate da scelte di vita oltre che di approccio all'arte. 

MTNZ # 15.10.1 BAJ

MTNZ # 15.10.2 MULAS 

MTNZ # 15.10.3 NIKI ST.PHALLE

MTNZ # 15.10.4 DUBUFFET

MTNZ # 15.10.5 TINGUELY